sembra di no, ecco cosa ho trovato
Nessun invito, nessun manifesto, nessun annuncio. Nessuna pubblicità per la festa del 4 luglio alla caserma Ederle. Perché non ci sarà alcuna festa aperta agli italiani. Stop a una tradizione che per una volta all'anno mischiava in un colorato melting pot vicentini e americani, ospiti e ospitati. Ancora non c'è l'ufficializzazione, che potrebbe venire domani dal vertice convocato in prefettura per fare il punto in vista del corteo contro il Dal Molin programmato per il 4 luglio.
Proprio la manifestazione, organizzata dal Presidio permanente nel giorno in cui negli Stati Uniti si celebra la dichiarazione di indipendenza dalla Gran Bretagna datata 1776, sarebbe uno dei motivi che hanno indotto il comando Usa a soprassedere, sospendendo per quest'anno l'appuntamento alla Ederle.
La festa aperta ai vicentini è stata promossa anche un anno fa, in piena tempesta Dal Molin, nei giorni in cui il consiglio comunale si apprestava a bocciare il progetto della Ederle 2: in viale della Pace si presentarono oltre 5 mila visitatori. La ricetta alla base dell'Independence day è fieramente yankee: luna park, giochi, figuranti in maschera, musica jazz, rock, country, barbecue, stand per raccogliere fondi, spettacoli per adulti e bambini. Dopo l'11 settembre si erano rafforzate le misure di sicurezza e i controlli ai cancelli, con l'installazione di metal detector e l'imposizione di una serie di divieti e restrizioni.
Il 4 luglio sarà una faccenda interna alla base, per soli americani, con un prologo istituzionale santificato dal comando Usa con due giorni di anticipo, giovedì 2 luglio, quando si terrà la cerimonia del "Saluto alla nazione", con la tradizionale sfilata delle bandiere dei 50 stati. Gli inviti sono già stati diramati a sindaco e autorità. Nessun momento pubblico, invece, in concomitanza con il corteo anti-Dal Molin. Cancellato anche lo show numero uno dell'Independence day: lo spettacolo pirotecnico. Nelle scorse settimane i vertici militari avevano cercato di allestire i fuochi d'artificio all'esterno della caserma, dove le nuove edificazioni hanno saturato lo spazio a disposizione.
Al Comune era stata richiesta la disponibilità dello stadio Menti o del piazzale di Monte Berico. Da palazzo Trissino, invece, è stata avanzata la proposta di sparare i fuochi dai campi di via Aldo Moro, davanti alla Ederle. Se n'era parlato anche in un recente incontro tra il sindaco Achille Variati e il comandante William Garrett III. L'ipotesi non ha convinto gli americani e alla fine non se ne farà nulla. I fuochi saranno rimpiazzati da uno show luminoso basato su giochi di laser nella sera del 2 luglio.